Case stampate in 3D e risparmio energetico.

06.11.2014 16:49

Le stampanti 3D per la realizzazione di abitazioni apriranno scenari inediti nel settore delle costruzioni edili. Non sappiamo ancora quali saranno i possibili sviluppi di queste tecnologie però possiamo provare ad analizzarle per capire se questi sistemi di costruzione saranno più o meno eco-friendly. 

Analizziamo innanzitutto i materiali da costruzione. In una casa tradizionale tutti i materiali, che al momento della loro trasformazione generano già CO2, provengono da stabilimenti che difficilmente si trovano nell'area da edificare. Quindi le emissioni di CO2 emesse solo per il trasporto dei materiali di costruzione già si riducono enormemente (pensate a quante betoniere si devono spostare per effettuare il getto di un piccolo edificio o a quanti autoarticolati per il trasporto di travi in acciaio o legno). 

Altro fattore determinante è il tempo di realizzazione. Anche questo aspetto abbatte drasticamente le emissioni grazie a una riduzione notevole dei consumi energetici. Per la realizzazione delle case stampate in Cina (che si possono osservare nel video dell'articolo) è stata utilizzata una miscela di cemento e rifiuti industriali appositamente trattati e triturati. Nella filosofia del riciclo si tratta di un bel passo avanti nel risparmio delle risorse terrestri anche se rimane da capire quali possano essere le conseguenze sulla salute umana derivate dall'uso di tali materiali.

Le case 3d produrranno effetti non trascurabili sul mondo delle costruzioni che conosciamo attualmente. Questi riguarderanno principalmente i tempi di realizzazione (utili nella soluzione delle emergenze abitative dovute ad eventi catastrofici) ma anche il mancato utilizzo dell'attuale forza lavoro in favore di figure professionali più qualificate per la gestione e manutenzione di sistemi computerizzati delle macchine.